domenica 29 settembre 2013

La fine dell'estate

E' finita l'estate. 

In casa mia è finita quando ieri, pronta a infilare la borsa a tracolla e uscire chiedendo alla Pimpere "cosa vuoi fare oggi pomeriggio?" non mi sono sentita rispondere per l'ennesima volta "dondo!", bensì "casa.", mentre armeggiava con i suoi coniglietti. 

E un pochino ci sono rimasta secca.



Mi sono messa a ripensare a questa folle estate, già con una sorta di nostalgia addosso. 

In giro per la città pedalando; io che mi perdevo continuamente tra le strade cercando una nuova area gioco da provare e lei che continuava a ripetere "Mamma, dondo!". 

Gli scorci sui lungarni, di pezzi di questa mia bellissima Firenze che non avevo mai notato e che solo una bici ti fa apprezzare. 

Canticchiare e chiacchierare sulla sella a pedali, con la Pimpere che indicava e commentava tutto quello che vedeva: autobus, bici, cani, bimbi, auto, cacche di cane.

Scendere, smontare, togliere il casco, e correre urlando "Sci-o-lo!". 

Prepararsi a acchiapparla al volo, alla prima scivolata, che ancora deve aggiustare il tiro a misura dello scivolo. Prepararsi, ma poi spesso rendersi conto che "ops! non l'ho presa" e trovarla affrittellata a faccia in giù per terra.

Fare quelle scalette mille e mille volte, fin quando non ci si rende conto che accanto c'è un gioco più bello da provare. 

L'entusiasmo e la curiosità di provarli tutti i giochi, senza lasciare niente indietro. E poi tornare sempre a fare il primo scivolo incontrato. Il primo amore non si scorda mai.

Fare enormi torte di sassi e metterci pure le candeline.

Raccogliere da terra sassi strani, ghiande, aghi di pino, erba, foglie, cicche di sigarette. No, quelle lasciale lì.

La voglia di interazione con gli altri bambini. Di mettere i sassolini nel loro secchiello, di seguirli e imitarli nei gesti.

Provare a sfidare se stessa, il proprio equilibrio e le proprie forze. Provare a salire, arrampicarsi, scendere. Imparare a farlo nel modo giusto, prendere confidenza e poi provare a farlo nel modo sbagliato. Imparare a dire "no, g-ande", nel rendersi conto che è ancora piccola per affrontare quel gioco.

Le attese alla fila per le altalene. 

E poi urlare, una volta sul seggiolino, "Forteeee" e io a spingere spingere spingere.

Stare fuori fino all'ora di cena,  vivere tutto con calma.

Le lotte per tornare a casa, rincorrerla intorno agli scivoli, convincerla a rimontare in sella. 

Mi chiedo ora che faremo nei nostri pomeriggi, quando sarà già buio al risveglio del pisolino, quando fuori pioverà e pioverà. Proveremo altre aree gioco, ma probabilmente con meno assiduità, con meno spirito d'avventura. 

Ora con un pò di malinconia mi chiedo: come si può vivere il parco giochi d'inverno? 

p.s. intanto voi non preoccupatevi: ho ancora mille mila aree gioco nel cassetto da raccontarvi!


giovedì 26 settembre 2013

Povero centro storico: il giardino del "Gratta"

Il centro è proprio messo male, in quanto a parchi gioco, specialmente "di quà d'Arno". Mi immagino le facce e le gambe dei poveri turisti, che girano come pazzi alla vana ricerca di un posticino carino dove dare un po' di pace anche ai loro bimbi al seguito. Eh già. Non ce ne sono mica tante. 

Un'area gioco abbastanza centrale, è quella del Gratta, per intenderci quella in Piazza Ciompi, tra via dell'Agnolo ed il mercatino delle Pulci. 


area gioco Piazza de'Ciompi

martedì 24 settembre 2013

Ricordi d'infanzia: il giardino di via Danti - via Circondaria

Quando ero piccina, i miei mi portavano qui, all'area gioco di Via Danti - Via Circondaria. Era questo il mio "dondo" dietro casa, 30 anni fa. 
L'altra settimana ci sono tornata con la Pimpere ed è venuta con noi anche la mia mamma, che mi ha raccontato.

Mi ha raccontato di come fosse diverso 30 anni fa questo giardino.
A quel tempo non c'era recinzione, e non c'era nemmeno l'arco all'entrata...

area gioco via danti

domenica 22 settembre 2013

La dura lotta per tornare a casa

A volte mi viene da sorridere quando verso sera arriva l'ora dei "no!", all'area gioco. 

L'ora in cui inizia la cantilena delle voci di mamme e nonni: "tra cinque minuti andiamo via", "l'ultimo scivolo e andiamo". E mi ci metto anch'io nel coro, come no. 
E dall'altra parte, il contro coro, di bambini che protestano, che fanno finta di non aver sentito, di "no!" sbattuti in faccia. 
Il coro inizia con le buone, ma il controcoro non ne vuole sapere. 

E si arriva ad assistere a scene grottesche, di bambini urlanti portati via di peso, di pianti, piedi sbattuti per terra. Di genitori che corrono come pazzi dietro ai figli, che si divertono pure a giocare a rimpiattino con questi adulti goffi e maldestri. Di genitori che mettono in scena la scenetta dell' "io vado, ciao, ti lascio qui", facendo giusto tre passi in là, ma che tanto i bambini lo sanno benissimo che non li abbandonano mica. 

Anche la Pimpere ha i suoi stratagemmi per rimanere. Al mio "vieni, andiamo a casa", corre ogni volta disperatamente a salire le scale dello scivolo. E quando è scesa, ripetiamo la stessa scenetta. All'infinito eh, alla fine non lo so nemmeno io come riusciamo a tornare a casa tutte le sere. 

E poi a volte capita che tra la scaletta e la discesa dello scivolo abbiano pure installato delle simpatiche seggioline con un tavolino e quindi ecco che invece di scendere si mette lì in cima, a giocare di prendere un thè, a salutare tutti dall'alto. E allora, a meno di non salire io stessa a prenderla, scivolando con lei per portarla via, bisogna aspettare che questo thè l'abbia finito di bere, e che non ci sia più nessuno da salutare.



Santa Pazienza.

Poi dicono che i parchi gioco non piacciono più ai bambini.

giovedì 19 settembre 2013

I bimbi si organizzano da soli: l'area gioco di via Federico da Montefeltro

Ne abbiam viste di meravigliose e di oscene, di aree gioco fiorentine. Ma questa è davvero tutta a modo suo. 
Potrei dire che c'è degrado, abbandono, e anche che in fondo in fondo non è più neanche un'area gioco.

Ma non è così. 

L'area gioco di via Federico da Montefeltro, si nasconde in fondo ad una traversa di via di Ripoli ed è un'area ampia e molto verde. Si cammina sull'erba, all'ombra degli alberi.




martedì 17 settembre 2013

Piazza Tasso

Una bella pedalata attraversando il centro storico d'Oltrarno, passando davanti a Ponte Vecchio e Palazzo Pitti, per arrivare infine in Piazza Tasso, dietro Porta Romana. 
Si tratta di una grande piazza alberata, ma non si può certo dire che sia un'area verde: sotto quelle grandi chiome, c'è solo cemento. Ad ogni modo, l'ho trovata molto carina. In questa piazza accadde l'eccidio del 1944.

All'interno della piazza troviamo un'ampia area gioco, completamente su ghiaia e suddivisa da muretti bassi ...


piazza tasso area gioco

sabato 14 settembre 2013

Al dondo col bau: il giardino di Viale Righi

Ieri pomeriggio mi è capitato di dover portare fuori la canina dei miei, oltre alla Pimpere. 

E allora una domanda ha fatto capolino: dove si va con un 2enne e un cane a Firenze?

Perchè, si sa, all'interno delle aree gioco i cani non possono entrare e direi anche giustamente (non che questo divieto venga rispettato sempre da tutti, ma questa è un'altra storia).

Allora che faccio, porto la Pimpere all'area gioco e me ne resto a distanza con il cane a osservare? No. Troppo piccola ancora la Pimpere. Oltre all'occhio ha ancora bisogno di una mano miracolosa che spunta all'improvviso a ripescarla nei suoi involontari tuffi con triplo salto mortale, nati dalle sue idee alternative di provare i giochi. Si allena per il circo, per diventare "dondoliere", a quanto pare.

Ok, inverto le parti. Lascio la canina all'area cani e sto con la Pimpere all'area giochi. Ma non si può mica abbandonare un cane così! Anche i cani poi, come i bambini hanno bisogno di stretta sorveglianza, che poi capita che s'azzuffano, mangiano cose strane eccetera.

Quindi? Che combiniamo?

Alla fine, ho optato per questa soluzione, che mi pareva potesse mettere d'accordo tutti: il giardino di Viale Righi. Molto grande, verdissimo, alle pendici delle colline fiorentine. 




mercoledì 11 settembre 2013

Via Novelli

Questo era il giardino vicino al mio liceo. Ci passavo davanti per arrivare alla fermata dell'autobus, mi ritrovavo con i miei compagni qualche pomeriggio. Ho in mente una me completamente diversa da ora, quando ripenso a quei tempi (e meno male!).

Ci sono tornata con la Pimpere, perchè avevo trovato indicazioni di un'area gioco in quel giardinetto. Le foto non erano neanche male, sebbene si capisse che non vi era niente di particolarmente eccezionale. 

In sella, pronti attenti e via, si parte!

Il giardino è grande, carino, con tanti vialetti, alberi e panchine di anziani (e qui ho iniziato ad avere qualche sospetto...).




lunedì 9 settembre 2013

Villa Vogel

Straordinario. Il parco di Villa Vogel e la sua area gioco sono assolutamente straordinari!

C'è così tanto da raccontare che non so neanche da dove cominciare...

Partiamo dal parco. Esteso, verde, vivo, con alberi grandi, alcuni di essi anche monumentali e particolari.